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Occhio all’etichetta energetica!

Quando si acquista un elettrodomestico è bene tenere in considerazione la classe di efficienza energetica.

Al centro commerciale o nelle catene di elettronica e affini spesso capita di vedere applicate sugli elettrodomestici delle grandi etichette che riportano classe di consumo, sintetizzata con una lettera maiuscola dalla A alla G, e il consumo annuo riportato in kWh. Queste sono le etichette energetiche.

Fino a qualche tempo fa queste erano obbligatorie solo per i cosiddetti grandi elettrodomestici, come frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, forni e condizionatori d’aria. Dal 2015, a seguito dell’entrata in vigore di una nuova normativa europea, lo è diventata per tutti quei prodotti che hanno un notevole impatto diretto o indiretto sul consumo di energia.

7 classi energetiche

Si parte da A+++, A++ e A+, per passare poi ad A, B, C, D, E, F G. La classe di consumo identifica il maggior risparmio in termini di energia. In altre parole un elettrodomestico A+++, ad esempio, consuma meno di una A semplice. Le fasce di consumo annuo corrispondenti ad ogni classe variano a seconda del tipo di elettrodomestico.

Perché l’etichetta energetica è importante

L’etichetta energetica è una sorta di carta d’identità energetica di ogni elettrodomestico ed è fondamentale da considerare al momento dell'acquisto. Questa dà la possibilità di valutare i costi di utilizzo di ogni apparecchio ed è un valido supporto per confrontare in fase di scelta le etichette energetiche e optare per l’apparecchio che, a parità di prestazioni, consuma meno.

L’Etichetta Energetica è obbligatoria in tutti i paesi membri dell’Unione Europea. Ogni negoziante è tenuto ad esporla davanti o sopra tutti gli apparecchi in vendita, anche se ancora confezionati. Nel caso si tratti invece di acquisti on-line, il venditore deve rendere note le prestazioni energetiche e funzionali del prodotto nella scheda di presentazione.