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Dieta della longevità? Equilibrio e moderazione!

Dopo anni e anni di ricerche risulta ormai assodato che esista una relazione tra la longevità e la dieta alimentare.

A seguito di questo, si sono sviluppate ipotesi che hanno dato luogo a veri e propri regimi che si suppone potrebbero favorire una durata più lunga della vita. Pensiamo a quelli, ad esempio, che scartano totalmente proteine, ad altri che propongono di assumere solo cibi crudi, a diete del digiuno da osservare un giorno alla settimana.

Anche in questo caso, l’equilibrio è il miglior consigliere. Prima di tutto il buon senso e poi gli studi effettuati ci dicono per certo che gli eccessi alimentari di ogni genere non ci aiutano a veleggiare verso gli 80 e più anni in uno stato di sostanziale benessere.

Quindi una dieta adeguata dovrebbe innanzitutto basarsi su:

  1. riduzione dell'apporto calorico globale
  2. moderata riduzione del contenuto lipidico totale della dieta a non più del 25% delle calorie totali
  3. aumento degli acidi grassi polinsaturi nella dieta.

Questo vale in genere sia per gli uomini che per le donne. In particolare, per queste ultime è necessaria una maggior attenzione all’osteopenia o addirittura all’osteoporosi, ovverosia alla carenza di calcio nelle ossa. Si consiglia di includere nei menu settimanali cibi o integratori che favoriscano l’apporto di calcio.

Ma c’è un’altra “dieta” che tutti dovrebbero seguire per allungare la propria vita migliorandone la qualità. Studi e ricerche hanno infatti dimostrato che la “dieta del buon umore”, la ricerca costante della felicità e il saper ridere di gusto sono alleati del benessere a tutte le età, ma in particolare in età avanzata.